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Dona un pasto per l’Ucraina. L’iniziativa diocesana in occasione del 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri

Con una lettera, il vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli invita a donare l'equivalente di un pasto per sostenere le emergenze dei fratelli ucraini feriti dalla guerra che imperversa sul loro territorio nazionale

“Dona un pasto per l’Ucraina” è l’iniziativa delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo che tramite le Caritas diocesane propongono a tutti i fedeli di devolvere un’offerta in denaro – l’equivalente di un pasto – in occasione del 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, giornata in cui il Papa ha chiesto digiuno e preghiere per la pace. 
Di seguito il testo della lettere che il vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli ha indirizzato all’intera comunità ecclesiale da lui guidata

A tutti i Sacerdoti, Diaconi, Religiose, Religiosi.
Ai fratelli e alle sorelle di buona volontà.

Carissimi,

Papa Francesco ci ha esortato a unirci in una corale preghiera per la Pace e ha invitato tutti a offrire la giornata di digiuno prevista per il prossimo 2 Marzo, Mercoledì dalle Ceneri, per la conversione dei cuori e per invocare il dono della Pace.
In attesa di indicazioni precise sulle iniziative di solidarietà realmente utili per la popolazione dell’Ucraina, le quali saranno comunicate dalla Conferenza Episcopale Italiana tramite Caritas Italiana, la Caritas Diocesana promuove il progetto “Dona un pasto per l’Ucraina”.
Si invitano, pertanto, tutti i fratelli e le sorelle a donare l’equivalente in denaro del costo di un pasto, quello saltato nel giorno di digiuno del Mercoledì delle Ceneri, facendolo pervenire alle Caritas Parrocchiali, che lo invieranno su un conto corrente dedicato al sostegno umanitario della popolazione ucraina.
Questa, per il momento, è la prima iniziativa utile di solidarietà che tutti cercheremo di mettere in atto. Per quanto riguarda la preghiera comunitaria in favore della Pace, come segno di comunione con tutta la Chiesa, si segua l’indicazione data da Papa Francesco per il Mercoledì delle Ceneri.

+ Giacomo Cirulli

Scarica la lettera in formato pdf


Un Sinodo per ritrovare la bellezza di essere Chiesa a partire dall’ascolto

Giovedì sera l'incontro sul web per sacerdoti, diaconi, religiosi e laici con la professoressa Giuseppina De Simone, membro del Gruppo di servizio nazionale del Cammino sinodale

“Il dono del Sinodo che abbiamo ricevuto richiede da parte nostra gratitudine e responsabilità, ma anche gioia ed entusiasmo…”, così il vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli ha aperto l’incontro di giovedì sera sui temi del Sinodo, a cura della professoressa Giuseppina De Simone, membro del Gruppo di servizio nazionale del Cammino sinodale.  “Il mondo sta cambiando ma in esso risuona ancora la parola del Signore: ecco faccio una cosa nuova, non ve ne accorgete? Il suo rimprovero ci stimola ad aprire gli occhi, il cuore e la mente perché anche di fronte ai più difficili cambiamenti Dio è sempre con noi, e dove c’è Lui c’è novità e la gioia di essere fratelli e sorelle, c’è entusiasmo per riprendere con forza l’annuncio del Vangelo… entusiasmo perché la grazia continua a scendere abbondante su tutta l’umanità e su tutto l’universo”.

In questa logica di cambiamento e di accoglienza, va letto lo sforzo da compiere perché il cammino sinodale della Chiesa non sia vanificato da stanchezza e sfiducia, ma sia occasione per “ritrovare la bellezza di essere Chiesa e la consapevolezza di ciò che si fa Chiesa in questo tempo particolare e nei luoghi in cui il Signore ci ha posto, vivendo la gioia e la fatica dell’essere insieme”, così la professoressa De Simone. “Ma come si realizza oggi quel camminare della Chiesa per annunciare il Vangelo; e quali passi il Signore ci invita a compiere? Non è una domanda astratta”. La provocazione della relatrice è sulla concretezza di un’esperienza: “La domanda, infatti, non riguarda il confronto sulle idee. È condividere e camminare insieme”. Parole che attivano necessariamente processi di cambiamento a partire dal modo di dialogare internamente alla Chiesa; dalla volontà di ascoltarsi…

Un processo che richiede anche la pianificazione dell’ascolto: “sia ampio, esteso all’intera comunità di tutti i battezzati”, così la relatrice per dire la portata di un evento che serve a ridisegnare la Chiesa sui sogni e le speranze delle persone, anche quelle più lontane nella comunità, o quelle ferite, o le più critiche, scorgendo in ogni storia i segni della presenza del Signore La Chiesa non è fine a se stessa. Non è una realtà chiusa in se stessa. Esiste per l’annuncio del Vangelo che è per tutti e deve andare verso tutti… perciò ad essa non stanno a cuore solo le persone che ne fanno parte”.

Riflessione che apre ad una prospettiva necessaria: essere tra la gente, ascoltandone il racconto di vita (“perché l’altro è terra sacra…”) ma al contempo narrandosi come Chiesa con il proprio bagaglio di storia e tradizioni, di esperienze che nei secoli e oggi, nella quotidianità, continua a sanare le ferite, a proteggere, a dare dignità alle persone, ad orientare sulla strada dell’amore.

Il Sinodo della Chiesa universale, in cui si inserisce la riflessione del sinodo della Chiesa italiana, vuole generare occasioni di incontro che arricchiscono e da cui la Chiesa stessa può trarre suggerimento e spinta per rinnovarsi nell’annuncio del Vangelo che non cambia e porta con sé l’unico e vero messaggio di speranza: una vita donata per i fratelli è quella che vale, una vita nella verità e nella carità.

E’ stata identificata come fase narrativa, questa iniziale del sinodo in cui la logica richiama il cammino dei discepoli di Emmaus, che raccontandosi e ascoltando il Maestro ritrovano il senso della loro missione: un annuncio di gioia rinnovato dalla speranza e dalla certezza che il Signore cammina con l’uomo e per lui apre strade nuove, su cui non c’è da temere.

Le Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo riprenderanno la riflessione sul sinodo già tra pochi giorni con l’incontro in presenza del 23 febbraio sul tema “Il Sinodo: momento di Grazia”, a cura di don Francesco Cosentino, docente di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana e Officiale della Segreteria di Stato. Appuntamento alle 18.30 presso la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo.


Mons. Giacomo Cirulli incontra Papa Francesco: ulteriore slancio al progetto che unisce le Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo

 

Un momento di confronto, di dialogo, di accoglienza reciproca: è stato questo l’incontro avvenuto ieri mattina (20 dicembre) tra S.E. Mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo e Papa Francesco nella Sala della Biblioteca Apostolica Vaticana, luogo in cui siamo abituati a vedere attraverso le foto ufficiali i momenti tra il Pontefice e i Capi di Stato, Cardinali, Vescovi, personalità del mondo laico ed ecclesiale.

Come accade in questi casi, l’incontro tra il Pontefice e un suo vescovo è propizio tempo di ascolto: delle Diocesi piccole o grandi d’Italia si racconta la vita scritta a più mani dal Pastore che la guida, dai sacerdoti suoi primi collaboratori; dal fermento che la vita religiosa dona alle Chiese locali con la preghiera e la presenza; dalla creatività di un laicato che ogni giorno sceglie con libertà e passione di testimoniare il vangelo. È un racconto di vita ecclesiale impregnato della dimensione sociale, culturale, storica dei luoghi, ecco perché la visita del nostro vescovo Giacomo al Papa è un po’ l’incontro di tutti con il vicario di Gesù Cristo; momenti come questi non sono mai l’incontro di due sole persone perché un Vescovo porta con sé l’intera famiglia che gli è affidata (la storia, le prospettive, le difficoltà) e per la quale gli è chiesto di donare tutto se stesso.

Da Parte di Papa Francesco parole di incoraggiamento e sostegno a Mons. Giacomo Cirulli nel proseguire e dare forma al progetto della Chiesa che prevede per le due Diocesi dell’alto casertano (e per altre in Italia) un comune cammino pastorale in vista di quell’unità che in un prossimo futuro farà di due millenarie esperienze una sola storia.
Prima dei saluti di congedo il Papa ha chiesto al Vescovo di portare la sua benedizione e gli auguri di buon Natale alle Diocesi a lui affidate, e chiesto come consuetudine, di pregare per la sua persona.

Come consuetudine Papa Francesco saluta gli accompagnatori dei suoi ospiti; ieri il giovane diacono don Pietro Robbio, segretario di Mons. Cirulli ha potuto fermarsi anch’egli qualche minuto con Francesco e scambiare con lui parole di stima e gratitudine: per questo nostro giovane ormai vicino al sacerdozio non è mancata una speciale benedizione.


Al via il cammino sinodale di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo

Il 1 dicembre delegati parrocchiali, rappresentanti di associazioni e movimenti diocesani, sacerdoti, religiosi sono chiamati ad un primo momento formativo perché il cammino diventi esperienza possibile nelle singole comunità

Nel Sinodo della Chiesa universale “Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione” si inserisce quello della Chiesa italiana, di più lunga durata, e quello delle Chiese locali che con celebrazioni e incontri hanno già dato inizio a questo percorso per il quale il Papa chiede il rinnovamento delle strutture ecclesiali, ma soprattutto delle stile di essere Chiesa: maggiore prossimità, cura, accoglienza, ascolto sono gli impegni da rinnovare ma a partire da un confronto alla pari tra tutti i battezzati…

Per le Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo, dopo l’apertura del cammino sinodale con la celebrazione del 17 ottobre presso la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo; dopo la nomina dei referenti diocesani del Sinodo, entra nel vivo il cammino insieme che le due Chiese sono chiamate a compiere guidate dal vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli.
L’appuntamento è per il 1 e 2 dicembre presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni in Pietravairano dove i rappresentanti delle parrocchie, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose incontreranno don Walter Insero, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Roma sul tema “Protagonisti per una Chiesa sinodale”: ci si soffermerà sui contenuti del Sinodo che coinvolge tutta la Chiesa fino al 2023 e sulle tappe successive (fino al 2025) in cui camminerà la Chiesa italiana (nella locandina i dettagli dell’incontro).

L’intero percorso si muove intorno ad un interrogativo fondamentale che la Chiesa sta facendo risuonare a più livelli e in più contesti: Una Chiesa sinodale, annunciando il Vangelo, “cammina insieme”: come questo “camminare insieme” si realizza oggi nella vostra Chiesa particolare? Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere nel nostro “camminare insieme”?

A partire da questa domanda e da una serie di altre provocazioni fornite ai fedeli (clicca), Diocesi e Parrocchie stanno lavorando o si apprestano a farlo; si tratta di un vero e proprio percorso formativo destinato a suscitare partecipazione, confronto, protagonismi tra tutti i battezzati; ad interrogarsi su come la Chiesa dialoga al suo interno e con l’esterno, come vive la missione evangelizzatrice, a chi rivolge la sua opera…: quanto le comunità parrocchiali sanno immergersi nella vita della gente; quale stile comunicativo si realizza dentro e fuori la parrocchia….; come le Associazioni dialogano con la comunità civile e quanto la loro identità incida nella vita sociale….

Sono tre le fasi sinodali che la Chiesa italiana vivrà fino al 2025, narrativa, sapienziale, profetica. Al momento, la prima, prevede l’esercizio dell’ascolto e del confronto: nei gruppi parrocchiali e nelle associazioni – i maggiori protagonisti di questo tempo – ci sarà modo di approfondire la riflessione secondo le indicazioni che la Chiesa italiana ha suggerito grazie materiali pensati appositamente per ogni realtà ecclesiale; tutti i suggerimenti e gli approfondimenti che emergeranno saranno raccolti a livello diocesano e poi nazionale perché sia stilato un documento unico (instrumentum laboris) che ritornerà nelle comunità per un’ulteriore riflessione d’insieme.
Seguiranno nuove fasi di lavoro; nel frattempo resta costante l’appello a tutti i battezzati di non sottrarsi all’impegno di essere protagonisti di questo tempo in cui la Chiesa chiede a ciascuno il contributo per rinnovarla.


Cammino sinodale, tempo di ascolto. Le Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo insieme

Sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e fedeli delle due Diocesi hanno partecipato alla Messa presieduta dal vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli presso la chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo

“Ascolto” e “apertura del cuore”: questo ha chiesto il Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli ai sacerdoti, ai diaconi e seminaristi e a tutti i fedeli riuniti per la Messa con cui ha dato inizio al cammino sinodale delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo; percorso che si inserisce in quello delle Chiesa Universale voluto da Papa Francesco in programma fino al 2023 e in quello particolare della Chiesa italiana in programma fino al 2025.

Un’unica celebrazione per le due Diocesi unite in persona episcopi dallo scorso marzo; un unico messaggio affidato alla disponibilità di ciascun membro delle comunità riunite presso la chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo per iniziare quel cammino insieme “che Dio ha progettato per noi e che oggi ci chiede di accogliere, aderendo al suo piano…”, le parole del Vescovo.

In comunione con numerose Diocesi italiane, anche quelle di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo hanno pregato perché questo processo che comincia nella Chiesa susciti lo stile autentico della comunione, della partecipazione, della missione, della fraternità, della sussidiarietà sia nelle strutture ecclesiali sia fuori, innescando quell’azione coraggiosa “in uscita” perché nel mondo la comunità dei battezzati sia segno di una nuova umanità, sia risposta alle violenze, alle divisioni, sia voce di verità e segno di unità, strada di dialogo e di pace.

L’ascolto della Parola di Dio, più volte richiamato dal Pastore come atteggiamento che dispone al cammino insieme, trova nella pagina del Vangelo del Giorno (Mc 10,35-45) la chiara definizione dell’apertura che Gesù chiede a ciascuno. È dall’ascolto che si innesca quel meccanismo di incontro tra il Vangelo e la vita dei credenti scuotendo le coscienze intorpidite e la vista del cuore talvolta accecata dal desiderio di potere, dei primi posti, come accaduto per i protagonisti, Giacomo e Giovanni. C’è un luogo-simbolo che ieri come oggi vede protagonista Gesù che parla, uno spazio privilegiato dell’incontro tra lui e gli uomini: è la strada, ieri per parlare ai suoi discepoli senza stancarsi di far comprendere a più riprese il senso della sua venuta, della sua morte e resurrezione, così disegnato dal Padre; oggi, nel cammino sinodale in corso, per spiegare il medesimo senso della sua venuta e della consegna che egli fa a ciascun uomo: servire!

“Ieri come oggi Gesù cerca la comprensione dei discepoli, da parte nostra (…) spiegando che non si cammina per caso, non si procede senza una meta, ma che dietro ogni processo, ieri come oggi c’è un disegno del Padre da accogliere”, le parole del Vescovo richiamando quel processo educativo che Gesù innesca mentre con i suoi discepoli è in cammino verso Gerusalemme: “Anche a noi, in cammino, indica lo stile, invitandoci a staccarci dalla logica dei discepoli che gli chiedono di sedere nei posti d’onore nel Regno di  Dio, ammonendoci, dando per scontato che tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti”.

Riflessione conclusa con una preghiera e un sogno per le comunità ecclesiali di Teano-Calci e Alife-Caiazzo “Questo ci chiedi Signore in questo giorno: ci chiedi di vivere il servizio l’uno per l’altro. È su questo che si costruisce la fraternità”.

Al termine della Messa, il Vescovo ha affidato a due bambini delle lampade (simbolo consegnato a tutte le parrocchie delle due Diocesi) e chiesto ai fedeli presenti, a quanti impegnati in questo cammino sinodale, di costruire oggi un mondo migliore da affidare a loro domani: “impegniamoci: questo cammino è importantissimo soprattutto per loro che hanno davanti tutta la vita”. Ha poi reso noti i nomi dei referenti diocesani per il cammino sinodale, Don Gianluca Zanni e Teresa Laurenza per la Diocesi di Teano-Calvi; don Armando Visone e Maria Chiara Chirico per quella di Alife-Caiazzo, e poi comunicato che a breve saranno individuate le commissioni che lavoreranno sui nuclei tematici suggeriti nel Documento preparatorio.

Per approfondire
Scarica la Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà (realizzato da noi in formato smartphone)


Papa Francesco apre il Sinodo della Chiesa Universale. Le Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo insieme il prossimo 17 ottobre

Mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo invia una lettera alle Comunità. Appuntamento per tutti domenica 17 ottobre a Vairano Scalo per l'inizio della fase diocesana del Sinodo

Papa Francesco ha dato inizio questa mattina al Sinodo della Chiesa universale: un percorso che fino al 2023 vedrà i credenti di tutto il mondo (Vescovi, sacerdoti, religiosi, laici…) impegnati in una esperienza di cammino insieme per riscrivere il senso della comunione, della partecipazione, della missione nel mondo.
“Un percorso di effettivo discernimento spirituale…per meglio collaborare all’opera di Dio nella Storia”, così Papa Francesco all’assemblea sinodale riunita nell’Aula Nuova del Sinodo per la preghiera e il primo confronto (link per approfondire).

“Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” è lo slogan del Sinodo di tutta la Chiesa in cui si inserisce il cammino sinodale particolare della Chiesa italiana (che si protrarrà fino al 2025) e l’esperienza delle Diocesi di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi con il Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli che avrà inizio con la Celebrazione eucaristica di domenica 17 ottobre alle 17.00 nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo. È il primo momento ufficiale che raccoglie le due piccole chiese dell’alto casertano dopo la loro unione in persona episcopi avvenuta lo scorso marzo; è la prima occasione in cui il Vescovo parlerà ad entrambe le Comunità rappresentate nella loro interezza: sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, ministri istituiti, catechisti, associazioni e movimenti, consigli pastorali, operatori pastorali parrocchiali, fedeli laici… (scarica la Lettera del Vescovo).
Il cammino sinodale di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi perciò si carica di un’attesa in più, si costruirà (senza escludere la singolarità, la storia sociale e pastorale di ciascuna chiesa) su un’esperienza di confronto nuova, complessa, di cui scrutarne il valore profetico…

Sinodo. È la Chiesa che cammina insieme; e la Chiesa è l’intero popolo di Dio. Papa Francesco a partire da questa universalità ha rivisitato il concetto del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Cattolica, riscrivendo l’itinerario che, pur avviato oggi ufficialmente, già nei mesi scorsi ha visto vescovi, sacerdoti, laici confrontarsi con il Documento preparatorio (scarica) e il Vademecum (scarica): tracce parallele di orientamento pastorale che forniscono contenuti e soprattutto provocazioni sul valore del camminare insieme finalizzato a diventare esperienza concreta nella vita della Chiesa, a diventare stile per tutti: sinodo è un “fare” che si vive in comunione, tra tutti i battezzati e tra le strutture ecclesiali. Una Chiesa “all’altezza della missione ricevuta dipende in larga parte dalla scelta di avviare processi di ascolto, dialogo e discernimento comunitario, a cui tutti e ciascuno possano partecipare e contribuire”, si legge nel Documento preparatorio.

La preghiera, l’invocazione allo Spirito Santo, l’affidare i passi di questo cammino al Signore è il primo impegno corale; poi il lavoro – a tappe nelle singole chiese locali prevedendo la partecipazione di tutte le componenti ecclesiali – che non sarà ricerca di risultati ma condivisione e scambio sulla vita ecclesiale locale, sulla storia di ogni chiesa particolare, sulla rilettura di esperienze, sulle dinamiche interne alla Chiesa e a come all’esterno essa (e i battezzati) si relaziona con il Mondo e si impegna in esso.