La Diocesi di Teano-Calvi

Diocesi suffraganea dell’Arcidiocesi di Napoli
Data di Erezione:
Diocesi di Teano: sec. VI
Diocesi di Calvi: sec. IV
Unite il 27 giugno 1818 con il nome: Diocesi di Teano e Calvi
Unione piena delle due Diocesi il 30 settembre 1986 con l’attuale denominazione: Diocesi di Teano-Calvi
Superficie: 663 kmq
Popolazione: 85.000 ab.
Comuni della Diocesi: 22
Parrocchie: 72
Foranie: 4
Teano (Parrocchie n. 16)
Calvi (Parrocchie n. 16)
Roccamonfina (Parrocchie n. 22)
Pietramelara (Parrocchie n. 17)
Chiesa Cattedrale: S. Giovanni Ante Portam Latinam in Teano (CE)
Chiesa Concattedrale: S. Maria Assunta in Calvi Risorta (CE)
Patroni della Diocesi:
Maria SS. Regina del Mondo, detta “dei Lattani” (31 maggio)
S. Paride (5 agosto)
S. Casto (22 maggio)
Cenni storici
La diocesi di Teano secondo la tradizione sarebbe stata eretta nel IV secolo. Tuttavia, dopo tre vescovi del IV secolo, la cronotassi è lacunosa fino alla seconda metà del IX secolo. La primitiva cattedrale sorse presso la fonte dove san Paride avrebbe scacciato il dragone e risale al IV secolo.
La diocesi di Calvi ha ugualmente origine antica. Se si ammette come primo vescovo Calepodio, che consacrò nel 307 un altare a san Casto, la diocesi potrebbe essere anteriore al IV secolo. La primitiva cattedrale di San Casto sorse nel IV secolo presso la necropoli pagana e fu probabilmente ampliata nel V secolo.
Verso l’inizio del IX secolo a Teano fu costruita una nuova cattedrale presso la tomba di san Paride, dedicata però a san Terenziano, di cui si ottennero le reliquie verso il 1050. La chiesa, che era già stata danneggiata dalle incursioni dei saraceni, fu incendiata dai normanni nel 1062.
Verso la fine del IX secolo o forse nel X secolo sorse anche a Calvi una nuova cattedrale. I terremoti e le incursioni ben presto la danneggiarono e nel 1452 fu restaurata dal vescovo Angelo Mazziotta.
Il 14 agosto 966 entrambe le diocesi divennero suffraganee dell’arcidiocesi di Capua.
Nel XII secolo a Teano fu costruita una nuova cattedrale, dopo la distruzione del 1062. Successivamente subirà altre due distruzioni: nel 1520 per un incendio e durante la Seconda guerra mondiale. È stata riconsacrata nel 1957.
Dopo il Concilio di Trento fu istituito il seminario vescovile di Teano, che già all’inizio dell’episcopato di Giovanni Paolo Marincola contava 12 alunni. Il seminario però decadde rapidamente durante l’episcopato del vescovo Serafino a cavallo tra XVI e XVIII secolo.
Nel 1583 la relazione della visita pastorale compiuta dal vescovo di Calvi Fabio Maranta ci informa della rovina dell’antica cattedrale di San Casto: sprovvista di una porta la cattedrale fungeva occasionalmente da ricovero notturno per uomini e animali. Tuttavia, si continuava a celebrare solennemente, ogni anno al 22 maggio, la festa di san Casto. La chiesa, di cui oggi restano solo rovine, sarà officiata fino al 1680, secondo quanto scrive il vescovo Filippo Positano nella sua relazione del 1727. La relazione del 1583 denuncia anche il disordine della cattedrale nuova: tetto rotto, tombe scoperte, ossa accatastate alla rinfusa nella cripta, muschio sui muri. Il cimitero sorgeva attorno alla chiesa ed era sprovvisto di cancello, per cui vi entravano degli animali. Il vescovo Maranta con energia aumenta il numero dei canonici da due a nove, fa recitare l’ufficio e compie i necessari lavori di restauro, iniziando la costruzione del campanile. Nel 1647 la sollevazione di Masaniello devastò Calvi per rappresaglia contro la famiglia del vescovo: il palazzo vescovile fu raso al suolo e la cattedrale danneggiata. Il vescovo fu costretto ad abbandonare Calvi e a risiedere a Pignataro. In questi anni la peste flagellò e spopolò tanto Calvi quanto Teano. Nel 1686 il palazzo vescovile di Calvi consisteva ancora di una semplice stanza.
Il finire del XVII secolo, coincidente con l’episcopato del domenicano Vincenzo Maria de Silva, fu per la diocesi di Calvi un periodo di ripresa, in cui si cercò una soluzione al problema del seminario: fu progettato un seminario con dodici posti con un maestro di canto, uno di gramnmatica e un rettore; nell’intenzione del vescovo il seminario doveva mettere fine ad una penosa ignoranza del clero e dei candidati al sacerdozio.
La prima metà del XVIII secolo vide l’ampliamento del seminario di Teano con il vescovo Giberti e l’istituzione del seminario di Calvi per impulso del vescovo Filippo Positano. Il nuovo seminario fu benedetto personalmente da papa Benedetto XIII il 16 maggio 1727. Il vescovo Positano fondò anche il Monte frumentario, un istituto di credito agrario che offriva ai contadini un’alternativa all’usura. Successivamente Dominico Antonio Cirillo, vescovo di Teano, si occupò della storia della sua diocesi e fece compilare un volume che raccoglieva documenti d’archivio. l’opera sarà bruciata dai nazisti nel 1943.
La seconda metà del secolo vide per entrambe le diocesi l’ampliamento del seminario.
Il 27 giugno 1818 le diocesi di Calvi e di Teano furono unite aeque principaliter con la bolla De utiliori di papa Pio VII.
A metà del XIX secolo le diocesi attraversano un periodo di decadenza, soprattutto a causa dell’anticlericalismo diffuso, che fa segnare una diminuzione delle vocazioni sacerdotali. Dal 1860 al 1866 al vescovo Bartolomeo d’Avanzo fu impedito l’ingresso in diocesi, perché sprovvisto del placet governativo. Da Sorrento dove risiedeva in esilio condusse una battaglia contro la massoneria e dopo l’ingresso in diocesi dovette insistere per la riapertura dei seminari. Per i suoi meriti e per la difesa dell’infallibilità pontificia durante il Concilio Vaticano I fu fatto cardinale da papa Pio IX.
Gli successe il vescovo Alfonso Maria Giordano, che era stato suo coadiutore, del quale si ricorda la generosità durante l’epidemia di colera del 1884. Riuscì a riaprire i seminari di Teano e di Visciano.
Albino Pella governò le diocesi dal 1908 al 1915, cercando di diffondere un modello di vita cristiana più maturo. Alla devozione popolare volle sostituire una regolare pratica cristiana, illuminata dalla luce del catechismo. Le sue opere sociali, la Cassa rurale cattolica contro l’usura e la Società di mutuo soccorso fra gli operai, furono anch’essi tentativi di razionalizzare e di guidare l’attività pastorale.
Il vescovo Calogero Licata nel 1921 riuscì ad unire i due seminari, sopprimendo quello di Visciano, per contenere le spese. Morì cadendo da un’impalcatura del seminario di Teano nel 1924.
Durante la Seconda guerra mondiale le diocesi sono rette dal vescovo Tamburini. Il 5 ottobre 1943 i tedeschi prelevarono il vescovo già infermo per condurlo in un convento. Il 6 ottobre Teano fu bombardata e la cattedrale distrutta. Il vescovo morì nel gennaio dell’anno successivo, provato dalle disgrazie della guerra.
Il 30 aprile 1979 fu soppressa la provincia ecclesiastica dell’arcidiocesi di Capua e le diocesi divennero suffraganee dell’arcidiocesi di Napoli.
Il 30 settembre 1986 l’unione fra le diocesi è divenuta piena e la diocesi risultante ha assunto il nome attuale.