Archivio Tag: diocesi teano-calvi

Terza Assemblea sinodale delle Chiese in Italia. Anche le Diocesi guidate dal Vescovo Giacomo Cirulli

Dal 24 al 26 ottobre a Roma per il Giubileo delle Equipe sinodali e la votazione del Documento sul cammino della Chiesa italiana

Le équipes sinodali delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca hanno partecipato alla Terza Assemblea Sinodale nei giorni 24-26 ottobre 2025 per l’approvazione del Documento di sintesi, elaborato tappa dopo tappa, nelle fasi del cammino di questi ultimi 4 anni (2021-2025).

L’assemblea sinodale delle Chiese in Italia, inserita nel Giubileo delle équipes sinodali e degli organismi di partecipazione di tutti i continenti, ha avuto inizio venerdì pomeriggio 24 ottobre, presso l’Aula Paolo VI, con l’incontro-dialogo con Papa Leone XIV. Sabato 25 ottobre presso l’Hotel Ergife i delegati del cammino sinodale in Italia (vescovi, presbiteri, consacrati, laici) in un clima di preghiera, comunione ed entusiasmo hanno votato ed approvato il documento di sintesi. Rivisitato alla luce della seconda assemblea di fine marzo grazie al contributo del comitato nazionale e delle équipes sinodali regionali, il testo verrà sottoposto alla prossima Assemblea generale dei Vescovi (15-17 novembre), prima di avviare la fase attuativa nelle Diocesi italiane.

Di seguito il contributo personale dei componenti delle tre équipes, compreso quello di S.E. Mons. Giacomo Cirulli che ha espresso la sua soddisfazione per il cammino compiuto finora e per il risultato cui si è pervenuti. Entusiasta dell’armonia e della bella collaborazione nata tra le équipes sinodali delle tre Diocesi, ha avuto parole di incoraggiamento nei loro riguardi auspicando che, dopo le indicazioni dell’Assemblea dei Vescovi di novembre, si possa intraprendere la fase attuativa nelle varie realtà locali.

“Il Cammino sinodale che abbiamo vissuto è stato un tempo di grazia, ma anche di fatica”, così il Vescovo. “Camminare insieme non è stato sempre facile: abbiamo dovuto imparare ad ascoltarci, ad accogliere le differenze, a lasciarci provocare dallo Spirito. Tuttavia, proprio attraverso questa fatica è fiorita una gioia profonda — la gioia di riconoscerci parte di un’unica comunità che cerca di vivere il Vangelo con umiltà e fiducia”. Ha poi aggiunto “In questo processo abbiamo riscoperto che la Chiesa non è un’idea astratta, ma un popolo in cammino, capace di portare speranza e pace nelle pieghe della storia. Camminando insieme abbiamo potuto testimoniare concretamente le parole di Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35)”.

Le testimonianze dei delegati 
Oggi comprendiamo meglio che la sinodalità non è un compito in più, ma il modo stesso di essere Chiesa: una Chiesa che ascolta, che si lascia plasmare dal Vangelo e che, pur tra le difficoltà, si fa lievito di pace e di fraternità per il mondo. (Don Armando Visone)

Come dalle parole di Papa Leone XIV, anche io ho avvertito l’entusiasmo della fede, a partire dal nostro gruppo di equipe interdiocesano. Sentirsi coinvolti ed ispirati non dai processi, ma da persone che vivono in maniera autentica la fede. Essere parte di un processo universale che converge sul motivo di essere Chiesa vera, ci ha permesso di ascoltare la voce di Dio, tra la voce delle genti. Il cammino non finisce qui, ma prosegue ed evolve con la consapevolezza dello stile sinodale che rinnova in noi il motivo di essere annunciatori e testimoni del Vangelo tra le relazioni di ogni giorno. (Mariagrazia Nassa)

Ho sperimentato la gioia di vivere giornate di grazia, comunione, ascolto, collaborazione con i delegati delle tre diocesi e delle Chiese d’Italia. L’approvazione del documento è solo il germe di un cammino dove “il noi prevale sull’io” e dove “nessuno possiede la verità”. (Vincenzo Filetti)

Siamo “forti” di un cammino fatto insieme, accompagnati dallo Spirito Santo, con la certezza di avventurarci in una Storia meravigliosa! Adesso il popolo tutto di Dio deve far crescere il seme dell’unità e della pace, a partire dall’oggi che ciascun battezzato ha contribuito a formare. Tante sono le attese che ancora lo Spirito ci indicherà per un futuro ecclesiale in stile sinodale, affidato alle donne e agli uomini che scelgono hic et nunc di continuare il cammino! (Morone Cleonice)

Il cammino sinodale ci ha donato una grande ricchezza: mettere sempre al primo posto il molto che ci unisce e non il poco che ci divide. Sinodo è camminare insieme, senza fermarsi nelle difficoltà, ma sostenendoci a vicenda con le nostre debolezze, forti del sostegno di ogni compagno di viaggio. (don Gianluca Zanni)

Condivido in  pieno quanto espresso da Mons. Erio Castellucci in merito al documento approvato : “un testo non perfetto, ma frutto di mediazione profetica, non di compromesso”. Abbiamo tra le mani non un documento nato dall’alto, ma un testo frutto di un discernimento comunitario, che saremo chiamati a mettere in atto ( don Luciano Marotta)

La Chiesa si ama, perché è Cristo. Non è l’uniformità a fare unità ma far nascere relazioni autentiche e fondate sulla Parola. La sinodalità come la fede, non si spiega si vive! A conclusione di questa esperienza ho la consapevolezza dell’essere in una storia più grande dove sono amata e sono in cammino con fratelli e sorelle per l’annuncio sempre nuovo: Cristo è la nostra unica speranza. (Carmelina Codella)

Il cammino sinodale ha trasformato il modo di essere Chiesa: «In questi quattro anni abbiamo riscoperto la bellezza come dono, impegno e sacrificio. Abbiamo percepito la possibilità di riformare il nostro stile personale e comunitario, respirando sogni e fatiche delle nostre Chiese locali e ricollocandole nell’orizzonte della missione». Consapevoli, sulla base dell’esperienza vissuta, che “la sinodalità non si insegna, ma si vive, è contagiosa e dona slancio” auspichiamo di darne testimonianza concreta nelle Chiese locali. (Giusy Verrengia)

Nella veglia mariana di sabato sera in piazza S. Pietro abbiamo affidato alla Vergine i semi di speranza gettati in questi anni e i frutti, che auspichiamo potranno germogliare con il contributo di tutti. Nella messa giubilare di domenica 26 ottobre alla presenza delle équipes sinodali e degli organismi di partecipazione di tutto il mondo abbiamo ricevuto il mandato da Papa Leone XIV: “Dobbiamo sognare e costruire una Chiesa umile”, che “si abbassa per lavare i piedi dell’umanità” e “non giudica”, che “si fa luogo ospitale per tutti”, “non si chiude in sé stessa, ma resta in ascolto di Dio” e ascolta tutti. Con questo spirito ci apprestiamo nei prossimi tempi ad intraprendere la fase attuativa, facendo tesoro di quanto vissuto insieme.

A cura dei Delegati delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca


Giornata mondiale del Malato: “Vangelo e giustizia sociale” l’appello del Vescovo

Celebrato ad Alife l'evento interdiocesano dedicato al mondo del malato, dei disabili e di quanti si prendono cura di loro

Giornata mondiale del Malato con due impegni da mettere al centro, suggeriti ai credenti e alle istituzioni: Vangelo e giustizia sociale. Sono le rotte indicate dal vescovo di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca, mons. Giacomo Cirulli, nell’omelia durante la messa celebrata domenica 11 febbraio, nella cattedrale di Alife, sede dell’appuntamento dedicato agli ammalati, coordinato dagli Uffici di Pastorale della salute delle tre Chiese dell’alto casertano.
“Riflettere sulla relazione giusta che dobbiamo avere con la malattia: credere in Gesù Cristo che è via verità e vita e che, risorgendo dalla morte, ci ha donato la vita che non muore mai”: l’invito di mons. Cirulli che, partendo dall’episodio evangelico del lebbroso guarito che si fa annunciatore della buona notizia, ha chiesto ai presenti la centralità del Vangelo nella propria vita e la fede nel figlio di Dio “ma anche quando il miracolo non arriva, anche quando persiste la condizione di sofferenza e dolore: in quel momento la malattia vissuta nell’intima relazione con Cristo è testimonianza forte di fede che rilancia la corsa del Vangelo tra l’umanità”. A questo particolare invito alla vita spirituale, il pastore ha aggiunto un appello, un “dovere a cui come credenti non dobbiamo sottrarci: da veri discepoli di Gesù Cristo dobbiamo affiancare moralmente le persone che soffrono e fare di tutto perché ricevano gli aiuti necessari, quelli dovuti”. Appello alla giustizia sociale – ed è quella che chiede il Vangelo – che pur rivolgendosi ad un’assemblea di fedeli riuniti in preghiera bussa alle porte delle Istituzioni civili, alla coscienza di chi è deputato a garantire il diritto costituzionale alla salute che si realizza attraverso l’efficienza di servizi e il facile accesso alle cure mediche. E facendo riferimento all’esperienza vissuta in prima persona, mons. Cirulli ha proseguito: “Nell’alto casertano, a Piedimonte Matese e a Sessa Aurunca ci sono due ospedali al cui interno opera personale altamente qualificato che non smette di inventarsi e reinventare strategie per rendere questi luoghi accoglienti e funzionali; eppure la grave carenza di medici e infermieri rischia di far naufragare sia il principio base del diritto alla salute sia il miglior progetto di efficientamento strutturale”. Si schiera dalla parte di quanti, indossando camici e mascherine, percorrono le corsie dei nostri ospedali, trascorrono intere giornate in sale operatorie, passano tra i letti a chiedere “come va”, dilatando turni di lavoro e cuore pur di non trascurare i loro pazienti. Una grave piaga denunciata dal vescovo, anche lui uscito da studi medici, che penalizza il sistema sanitario, che ferisce la dignità di pazienti e di operatori sanitari: “Dobbiamo dirlo, senza violenza, ma con determinazione che gli ospedali funzioneranno se ci sarà il personale per mandarli avanti”; il suo parlare si estende anche ad altri ostacoli che oggi sono sul cammino degli ammalati e delle loro famiglie: il costo di farmaci e il lungo iter per accedere ad esami diagnostici “perché siano alla portata di tutti”.

Fonte SIR


Grest 2023. La storia di Noè, il tema condiviso tra le Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca

Il Vescovo Giacomo Cirulli e le Equipe di Pastorale giovanile delle tre Chiese hanno presentato il sussidio e distribuito gadget alle Parrocchie

Presso la Parrocchia di San Rufino Vescovo in Mondragone si è tenuta la presentazione del Grest 2023  “Apriti Cielo” che animerà le Parrocchie delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca preparato dalle Equipe di Pastorale giovanile delle tre Chiese dell’Alto casertano guidate dal Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli. Presenti animatori ed educatori da diverse parrocchie pronti a misurarsi con l’esperienza del comune tema quest’anno dedicato alla vicenda biblica di Noè.

Le parole che il Vescovo ha rivolto ai presenti sono l’invito ad approfondire il tema biblico ma soprattutto consolidare l’impegno educativo che nel periodo estivo coinvolge in modo diverso ed originale le parrocchie: “Attraverso il Grest cercherete di comunicare ai bambini e ai giovani delle vostre comunità i contenuti del racconto di Noè, uno dei più suggestivi che la Sacra Scrittura ci presenta. La vicenda biblica dell’arca di Noè è una delle più conosciute, ma, come accade ogni qualvolta ci confrontiamo con le pagine della Scrittura, è inevitabile coglierne la complessità: è un racconto che parla di punizione, pentimento e promessa. Dio si pente di aver creato una creatura capace di fare anche il male e decide di punirlo; tuttavia, sceglie di salvarne alcuni, sui quali si fonda la promessa di un’alleanza universale, una benedizione valida per tutti e suggellata da Gesù. Attraverso il Grest, voi animatori cercherete di far conoscere questa storia accattivante e molto significativa, ricorrendo anche ai giochi, ma sempre tenendo fermo la Parola evangelica e con riferimento costante alla Laudato Sii di Papa Francesco. Questa esperienza estiva sia un’opportunità di crescita per i bambini, ma anche per voi che lavorate per realizzare il progetto del Grest e siate, infine, capaci di stringere legami autentici e resistenti al tempo e alle distanze”.

Scarica la Presentazione al sussidio “Apriti Cielo” a firma del Vescovo.

Unità, preghiera e carità: la Quaresima delle Diocesi guidate dal vescovo Giacomo Cirulli

Lectio divina e statio quaresimali con la presenza del Pastore: il significato di due antiche ‘pratiche’ care alla tradizione ecclesiale e il valore che assumono nell’esperienza sinodale di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca. Il 26 marzo colletta straordinaria per le popolazioni terremotate di Turchia e Siria

Quaresima ‘in unità’
Una Quaresima nel segno della comunione e della collaborazione tra le Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca guidate dall’unico pastore Mons. Giacomo Cirulli.
La programmazione delle celebrazioni e dei momenti pastorali resi noti venerdì scorso sui social diocesani e affissi nelle parrocchie risponde all’esigenza e al progetto di unità individuato da Papa Francesco per queste Chiese dell’alto casertano (in Italia cresce il numero di esperienze simili), le prime due unite in persona episcopi, la terza in amministrazione apostolica: il cammino sinodale della Chiesa universale e della Chiesa italiana, per le Comunità affidate a Mons. Cirulli si sta traducendo in occasioni che quotidianamente riuniscono storie, tradizioni, valori, esperienze pastorali, pratiche di religiosità popolare e fede matura nelle diverse occasioni di incontro tra il Vescovo, il clero, i laici.

Statio e Lectio divina: “Con la fede si entra nell’amicizia con il Signore”
Il lavoro congiunto degli Uffici liturgici con il supporto degli Uffici per le Comunicazioni, mette a disposizione dei fedeli momenti di preghiera, di ascolto, di conoscenza, di approfondimento teologico e culturale: statio e lectio divina sono le formule individuate per l’itinerario quaresimale che vedrà il Vescovo presente in tutti e tre i territori diocesani nelle Cattedrali, chiese parrocchiali e rettorie che ospiteranno i momenti pastorali. Entrambe sono esperienze che riconducono alla Chiesa più antica unendo la tradizione che ha guidato per secoli il cammino dei credenti all’attualità che si traduce nella scelta di nuovi linguaggi e si fa interprete dei segni dei tempi in cui si inscrive la storia dell’umanità oggi.

La statio, che prevede l’itinerario da una chiesa all’altra del medesimo comune, vedrà coinvolta la vita pubblica del luogo che il Pastore percorrerà pregando insieme ai fedeli; al raduno dei fedeli segue l’inizio della liturgia, poi la processione accompagnata delle litanie dei Santi (è la Chiesa universale che accompagna i fedeli nel cammino quaresimale) e l’arrivo nella chiesa dove sarà celebrata la messa. Il valore della condivisione e della partecipazione collettiva sarà curato anche sotto l’aspetto puramente mediatico in occasione di ogni Lectio divina dedicata ogni volta alla Passione di Cristo secondo i quattro Vangeli e l’epistolario paolino: oltre a trasmettere in diretta facebook la meditazione dei relatori, l’appuntamento sarà preceduto da una presentazione storico-artistica del luogo/chiesa ove si terrà la catechesi.

Un tempo di carità: in aiuto alle popolazioni terremotate di Turchia e Siria
Si tratta di un percorso che provoca la fede, sollecita “un cammino di più intenso allenamento spirituale” (Benedetto XVI, Messaggio per la quaresima 2009) e pertanto chiede come risposta a questa intimità con Dio un’autentica esperienza di carità: perché “Con la fede si entra nell’amicizia con il Signore; con la carità si vive e si coltiva questa amicizia. La fede ci fa accogliere il comandamento del Signore e Maestro; la carità ci dona la beatitudine di metterlo in pratica (Benedetto XVI, Messaggio per la quaresima 2013, n.2). L’impegno che il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli chiede ai fedeli delle tre Diocesi si pone in linea con quello Chiesa Cattolica Italiana che ha previsto per il prossimo 26 marzo una colletta straordinaria in tutte le chiese da destinare alle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto lo scorso 6 febbraio (la quaresima del 2022 ha visto le Diocesi impegnate nel sostegno economico della popolazione ucraina). È possibile già dall’inizio della Quaresima raccogliere le offerte che successivamente le parrocchie invieranno alle Caritas diocesane che destineranno le risorse per le emergenze in corso secondo le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana.

Per approfondire sul significato della Lectio divina e sulle Stationes quaresimali, clicca:
Lectio divina: cos’è? a cosa serve?
Le “stationes” quaresimali nella tradizione della Chiesa

La nostra Chiesa gioisce: don Pietro Robbio è presbitero

Venerdì 13 maggio nella Cattedrale di Teano il giovane diacono della parrocchia di San Bartolomeo Apostolo in Vairano Patenora è stato ordinato presbitero

Annunciare e celebrare: la missione del giovane sacerdote don Pietro Robbio che ieri sera nella Cattedrale di Teano, per le mani del vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli ha ricevuto l’ordinazione presbiterale. Essere configurato a Cristo sommo sacerdote, essere come Lui nell’offrire la vita ogni giorno e farsi annunciatore della sua Parola: nell’omelia il Pastore han tracciato la strada della missione che si apre davanti alla vita di don Pietro invitandolo ad essere anche lui buon pastore, con l’unico riferimento della parola di Dio, lo sguardo sempre al gregge a  Maria “la Madre per la quale nutri sentimenti di profondo affetto”.

Cattedrale gremita di fedeli per partecipare ad uno dei momenti spirituali più forti per la vita di una Chiesa locale: ad accompagnare il novello sacerdote la famiglia, gli amici, i compagni di studio e formazione, il presbiterio della Diocesi di Teano-Calvi e una rappresentanza di quello di Alife-Caiazzo. Tra i celebranti, il Vescovo ausiliare di Napoli, padre Franco Beneduce che negli anni passati in qualità di rettore del Pontificio Seminario Campano Interregionale di Posillipo ha seguito la formazione di don Pietro. Presenti i sindaci di Vairano Patenora, Bartolomeo Cantelmo, e di Pietramelara, Pasquale Di Fruscio, a rappresentare la comunità di origine di don Pietro e quella dove ha svolto il ministero di diacono nei mesi appena trascorsi. Presente l’Azione Cattolica di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo; diverse religiose e soprattutto un gran numero di fedeli provenienti dalle parrocchie con cui il sacerdote ha condiviso gli anni della sua formazione di seminarista.

“Carissimo Pietro – Mons. Cirulli si è rivolto al giovane con dolcezza e fermezza – dovrai annunciare il Vangelo tutti i giorni, per questo è necessario che il tuo punto di riferimento sempre e in qualsiasi momento dovrai agire, sia la parola di Dio. Ma non frapporre mai fra te e la Parola nessun tipo di scusa e giustificazione. Dovrai essere pastore, vero, leale, sincero”. A questo stile, il Vescovo ha legato la missione del novello presbitero tra la gente “che guarderà a te, fidandosi…”. “Tu sei un dono per tutti loro, ma non per i tuoi meriti personali”, bensì per la chiamata ricevuta dal Maestro, “è Lui che devi mostrare e non te stesso”.

Poi il richiamo alla devozione mariana di don Pietro che ha scelto come data per il suo sacerdozio quella del 13 maggio, ricorrenza dell’apparizione della Vergine ai tre pastorelli di Fatima: “Una data attuale più che mai in questo momento storico” ha ribadito il Vescovo richiamando la tensione tra le Nazioni per lo scontro tra Russia e Ucraina con riferimento implicito alla richiesta di preghiera della Vergine per la pace nel mondo. Quindi l’invito ad essere come Lei, in preghiera costante, “per avere i suoi stessi occhi che sono quelli del Figlio”.

Al termine dell’omelia, la preghiera delle litanie invocando la comunione di tutta la Chiesa; l’imposizione delle mani del Vescovo e di tutti i celebranti presenti; la preghiera consacratoria per la quale Pietro è diventato presbitero; in ultimo i riti esplicativi: la vestizione degli abiti sacerdotali, l’unzione crismale, segno della sua uniformità a Cristo; la consegna del Pane e del Vino (calice e patena); in ultimo l’abbraccio di pace tra don Pietro e Mons. Cirulli e poi con gli altri sacerdoti.

La Messa, animata dai canti eseguiti dalla Corale diocesana, è proseguita vedendo don Pietro nella sua nuova veste di presbitero, sostenuto dallo sguardo emozionato dei presenti e dalla preghiera.

Al termine, prima dei riti di congedo, parole di gratitudine da parte di Mons. Cirulli, facendosi anche voce del nuovo sacerdote, a tutti i presenti, in particolare ai genitori “che lo avete fatto uomo” e a nonni particolarmente vivi nella vita di don Pietro; un grazie ai seminaristi e ai diaconi per il servizio liturgico reso alla celebrazione e per il valore di una presenza che nella Chiesa esprime la molteplicità dei carismi e dei servizi.

 


Cammino sinodale, tempo di ascolto. Le Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo insieme

Sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e fedeli delle due Diocesi hanno partecipato alla Messa presieduta dal vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli presso la chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo

“Ascolto” e “apertura del cuore”: questo ha chiesto il Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli ai sacerdoti, ai diaconi e seminaristi e a tutti i fedeli riuniti per la Messa con cui ha dato inizio al cammino sinodale delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo; percorso che si inserisce in quello delle Chiesa Universale voluto da Papa Francesco in programma fino al 2023 e in quello particolare della Chiesa italiana in programma fino al 2025.

Un’unica celebrazione per le due Diocesi unite in persona episcopi dallo scorso marzo; un unico messaggio affidato alla disponibilità di ciascun membro delle comunità riunite presso la chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo per iniziare quel cammino insieme “che Dio ha progettato per noi e che oggi ci chiede di accogliere, aderendo al suo piano…”, le parole del Vescovo.

In comunione con numerose Diocesi italiane, anche quelle di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo hanno pregato perché questo processo che comincia nella Chiesa susciti lo stile autentico della comunione, della partecipazione, della missione, della fraternità, della sussidiarietà sia nelle strutture ecclesiali sia fuori, innescando quell’azione coraggiosa “in uscita” perché nel mondo la comunità dei battezzati sia segno di una nuova umanità, sia risposta alle violenze, alle divisioni, sia voce di verità e segno di unità, strada di dialogo e di pace.

L’ascolto della Parola di Dio, più volte richiamato dal Pastore come atteggiamento che dispone al cammino insieme, trova nella pagina del Vangelo del Giorno (Mc 10,35-45) la chiara definizione dell’apertura che Gesù chiede a ciascuno. È dall’ascolto che si innesca quel meccanismo di incontro tra il Vangelo e la vita dei credenti scuotendo le coscienze intorpidite e la vista del cuore talvolta accecata dal desiderio di potere, dei primi posti, come accaduto per i protagonisti, Giacomo e Giovanni. C’è un luogo-simbolo che ieri come oggi vede protagonista Gesù che parla, uno spazio privilegiato dell’incontro tra lui e gli uomini: è la strada, ieri per parlare ai suoi discepoli senza stancarsi di far comprendere a più riprese il senso della sua venuta, della sua morte e resurrezione, così disegnato dal Padre; oggi, nel cammino sinodale in corso, per spiegare il medesimo senso della sua venuta e della consegna che egli fa a ciascun uomo: servire!

“Ieri come oggi Gesù cerca la comprensione dei discepoli, da parte nostra (…) spiegando che non si cammina per caso, non si procede senza una meta, ma che dietro ogni processo, ieri come oggi c’è un disegno del Padre da accogliere”, le parole del Vescovo richiamando quel processo educativo che Gesù innesca mentre con i suoi discepoli è in cammino verso Gerusalemme: “Anche a noi, in cammino, indica lo stile, invitandoci a staccarci dalla logica dei discepoli che gli chiedono di sedere nei posti d’onore nel Regno di  Dio, ammonendoci, dando per scontato che tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti”.

Riflessione conclusa con una preghiera e un sogno per le comunità ecclesiali di Teano-Calci e Alife-Caiazzo “Questo ci chiedi Signore in questo giorno: ci chiedi di vivere il servizio l’uno per l’altro. È su questo che si costruisce la fraternità”.

Al termine della Messa, il Vescovo ha affidato a due bambini delle lampade (simbolo consegnato a tutte le parrocchie delle due Diocesi) e chiesto ai fedeli presenti, a quanti impegnati in questo cammino sinodale, di costruire oggi un mondo migliore da affidare a loro domani: “impegniamoci: questo cammino è importantissimo soprattutto per loro che hanno davanti tutta la vita”. Ha poi reso noti i nomi dei referenti diocesani per il cammino sinodale, Don Gianluca Zanni e Teresa Laurenza per la Diocesi di Teano-Calvi; don Armando Visone e Maria Chiara Chirico per quella di Alife-Caiazzo, e poi comunicato che a breve saranno individuate le commissioni che lavoreranno sui nuclei tematici suggeriti nel Documento preparatorio.

Per approfondire
Scarica la Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà (realizzato da noi in formato smartphone)