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Terza Assemblea sinodale delle Chiese in Italia. Anche le Diocesi guidate dal Vescovo Giacomo Cirulli

Dal 24 al 26 ottobre a Roma per il Giubileo delle Equipe sinodali e la votazione del Documento sul cammino della Chiesa italiana

Le équipes sinodali delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca hanno partecipato alla Terza Assemblea Sinodale nei giorni 24-26 ottobre 2025 per l’approvazione del Documento di sintesi, elaborato tappa dopo tappa, nelle fasi del cammino di questi ultimi 4 anni (2021-2025).

L’assemblea sinodale delle Chiese in Italia, inserita nel Giubileo delle équipes sinodali e degli organismi di partecipazione di tutti i continenti, ha avuto inizio venerdì pomeriggio 24 ottobre, presso l’Aula Paolo VI, con l’incontro-dialogo con Papa Leone XIV. Sabato 25 ottobre presso l’Hotel Ergife i delegati del cammino sinodale in Italia (vescovi, presbiteri, consacrati, laici) in un clima di preghiera, comunione ed entusiasmo hanno votato ed approvato il documento di sintesi. Rivisitato alla luce della seconda assemblea di fine marzo grazie al contributo del comitato nazionale e delle équipes sinodali regionali, il testo verrà sottoposto alla prossima Assemblea generale dei Vescovi (15-17 novembre), prima di avviare la fase attuativa nelle Diocesi italiane.

Di seguito il contributo personale dei componenti delle tre équipes, compreso quello di S.E. Mons. Giacomo Cirulli che ha espresso la sua soddisfazione per il cammino compiuto finora e per il risultato cui si è pervenuti. Entusiasta dell’armonia e della bella collaborazione nata tra le équipes sinodali delle tre Diocesi, ha avuto parole di incoraggiamento nei loro riguardi auspicando che, dopo le indicazioni dell’Assemblea dei Vescovi di novembre, si possa intraprendere la fase attuativa nelle varie realtà locali.

“Il Cammino sinodale che abbiamo vissuto è stato un tempo di grazia, ma anche di fatica”, così il Vescovo. “Camminare insieme non è stato sempre facile: abbiamo dovuto imparare ad ascoltarci, ad accogliere le differenze, a lasciarci provocare dallo Spirito. Tuttavia, proprio attraverso questa fatica è fiorita una gioia profonda — la gioia di riconoscerci parte di un’unica comunità che cerca di vivere il Vangelo con umiltà e fiducia”. Ha poi aggiunto “In questo processo abbiamo riscoperto che la Chiesa non è un’idea astratta, ma un popolo in cammino, capace di portare speranza e pace nelle pieghe della storia. Camminando insieme abbiamo potuto testimoniare concretamente le parole di Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35)”.

Le testimonianze dei delegati 
Oggi comprendiamo meglio che la sinodalità non è un compito in più, ma il modo stesso di essere Chiesa: una Chiesa che ascolta, che si lascia plasmare dal Vangelo e che, pur tra le difficoltà, si fa lievito di pace e di fraternità per il mondo. (Don Armando Visone)

Come dalle parole di Papa Leone XIV, anche io ho avvertito l’entusiasmo della fede, a partire dal nostro gruppo di equipe interdiocesano. Sentirsi coinvolti ed ispirati non dai processi, ma da persone che vivono in maniera autentica la fede. Essere parte di un processo universale che converge sul motivo di essere Chiesa vera, ci ha permesso di ascoltare la voce di Dio, tra la voce delle genti. Il cammino non finisce qui, ma prosegue ed evolve con la consapevolezza dello stile sinodale che rinnova in noi il motivo di essere annunciatori e testimoni del Vangelo tra le relazioni di ogni giorno. (Mariagrazia Nassa)

Ho sperimentato la gioia di vivere giornate di grazia, comunione, ascolto, collaborazione con i delegati delle tre diocesi e delle Chiese d’Italia. L’approvazione del documento è solo il germe di un cammino dove “il noi prevale sull’io” e dove “nessuno possiede la verità”. (Vincenzo Filetti)

Siamo “forti” di un cammino fatto insieme, accompagnati dallo Spirito Santo, con la certezza di avventurarci in una Storia meravigliosa! Adesso il popolo tutto di Dio deve far crescere il seme dell’unità e della pace, a partire dall’oggi che ciascun battezzato ha contribuito a formare. Tante sono le attese che ancora lo Spirito ci indicherà per un futuro ecclesiale in stile sinodale, affidato alle donne e agli uomini che scelgono hic et nunc di continuare il cammino! (Morone Cleonice)

Il cammino sinodale ci ha donato una grande ricchezza: mettere sempre al primo posto il molto che ci unisce e non il poco che ci divide. Sinodo è camminare insieme, senza fermarsi nelle difficoltà, ma sostenendoci a vicenda con le nostre debolezze, forti del sostegno di ogni compagno di viaggio. (don Gianluca Zanni)

Condivido in  pieno quanto espresso da Mons. Erio Castellucci in merito al documento approvato : “un testo non perfetto, ma frutto di mediazione profetica, non di compromesso”. Abbiamo tra le mani non un documento nato dall’alto, ma un testo frutto di un discernimento comunitario, che saremo chiamati a mettere in atto ( don Luciano Marotta)

La Chiesa si ama, perché è Cristo. Non è l’uniformità a fare unità ma far nascere relazioni autentiche e fondate sulla Parola. La sinodalità come la fede, non si spiega si vive! A conclusione di questa esperienza ho la consapevolezza dell’essere in una storia più grande dove sono amata e sono in cammino con fratelli e sorelle per l’annuncio sempre nuovo: Cristo è la nostra unica speranza. (Carmelina Codella)

Il cammino sinodale ha trasformato il modo di essere Chiesa: «In questi quattro anni abbiamo riscoperto la bellezza come dono, impegno e sacrificio. Abbiamo percepito la possibilità di riformare il nostro stile personale e comunitario, respirando sogni e fatiche delle nostre Chiese locali e ricollocandole nell’orizzonte della missione». Consapevoli, sulla base dell’esperienza vissuta, che “la sinodalità non si insegna, ma si vive, è contagiosa e dona slancio” auspichiamo di darne testimonianza concreta nelle Chiese locali. (Giusy Verrengia)

Nella veglia mariana di sabato sera in piazza S. Pietro abbiamo affidato alla Vergine i semi di speranza gettati in questi anni e i frutti, che auspichiamo potranno germogliare con il contributo di tutti. Nella messa giubilare di domenica 26 ottobre alla presenza delle équipes sinodali e degli organismi di partecipazione di tutto il mondo abbiamo ricevuto il mandato da Papa Leone XIV: “Dobbiamo sognare e costruire una Chiesa umile”, che “si abbassa per lavare i piedi dell’umanità” e “non giudica”, che “si fa luogo ospitale per tutti”, “non si chiude in sé stessa, ma resta in ascolto di Dio” e ascolta tutti. Con questo spirito ci apprestiamo nei prossimi tempi ad intraprendere la fase attuativa, facendo tesoro di quanto vissuto insieme.

A cura dei Delegati delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca


Giornata mondiale del Malato: “Vangelo e giustizia sociale” l’appello del Vescovo

Celebrato ad Alife l'evento interdiocesano dedicato al mondo del malato, dei disabili e di quanti si prendono cura di loro

Giornata mondiale del Malato con due impegni da mettere al centro, suggeriti ai credenti e alle istituzioni: Vangelo e giustizia sociale. Sono le rotte indicate dal vescovo di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca, mons. Giacomo Cirulli, nell’omelia durante la messa celebrata domenica 11 febbraio, nella cattedrale di Alife, sede dell’appuntamento dedicato agli ammalati, coordinato dagli Uffici di Pastorale della salute delle tre Chiese dell’alto casertano.
“Riflettere sulla relazione giusta che dobbiamo avere con la malattia: credere in Gesù Cristo che è via verità e vita e che, risorgendo dalla morte, ci ha donato la vita che non muore mai”: l’invito di mons. Cirulli che, partendo dall’episodio evangelico del lebbroso guarito che si fa annunciatore della buona notizia, ha chiesto ai presenti la centralità del Vangelo nella propria vita e la fede nel figlio di Dio “ma anche quando il miracolo non arriva, anche quando persiste la condizione di sofferenza e dolore: in quel momento la malattia vissuta nell’intima relazione con Cristo è testimonianza forte di fede che rilancia la corsa del Vangelo tra l’umanità”. A questo particolare invito alla vita spirituale, il pastore ha aggiunto un appello, un “dovere a cui come credenti non dobbiamo sottrarci: da veri discepoli di Gesù Cristo dobbiamo affiancare moralmente le persone che soffrono e fare di tutto perché ricevano gli aiuti necessari, quelli dovuti”. Appello alla giustizia sociale – ed è quella che chiede il Vangelo – che pur rivolgendosi ad un’assemblea di fedeli riuniti in preghiera bussa alle porte delle Istituzioni civili, alla coscienza di chi è deputato a garantire il diritto costituzionale alla salute che si realizza attraverso l’efficienza di servizi e il facile accesso alle cure mediche. E facendo riferimento all’esperienza vissuta in prima persona, mons. Cirulli ha proseguito: “Nell’alto casertano, a Piedimonte Matese e a Sessa Aurunca ci sono due ospedali al cui interno opera personale altamente qualificato che non smette di inventarsi e reinventare strategie per rendere questi luoghi accoglienti e funzionali; eppure la grave carenza di medici e infermieri rischia di far naufragare sia il principio base del diritto alla salute sia il miglior progetto di efficientamento strutturale”. Si schiera dalla parte di quanti, indossando camici e mascherine, percorrono le corsie dei nostri ospedali, trascorrono intere giornate in sale operatorie, passano tra i letti a chiedere “come va”, dilatando turni di lavoro e cuore pur di non trascurare i loro pazienti. Una grave piaga denunciata dal vescovo, anche lui uscito da studi medici, che penalizza il sistema sanitario, che ferisce la dignità di pazienti e di operatori sanitari: “Dobbiamo dirlo, senza violenza, ma con determinazione che gli ospedali funzioneranno se ci sarà il personale per mandarli avanti”; il suo parlare si estende anche ad altri ostacoli che oggi sono sul cammino degli ammalati e delle loro famiglie: il costo di farmaci e il lungo iter per accedere ad esami diagnostici “perché siano alla portata di tutti”.

Fonte SIR


Unità, preghiera e carità: la Quaresima delle Diocesi guidate dal vescovo Giacomo Cirulli

Lectio divina e statio quaresimali con la presenza del Pastore: il significato di due antiche ‘pratiche’ care alla tradizione ecclesiale e il valore che assumono nell’esperienza sinodale di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca. Il 26 marzo colletta straordinaria per le popolazioni terremotate di Turchia e Siria

Quaresima ‘in unità’
Una Quaresima nel segno della comunione e della collaborazione tra le Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca guidate dall’unico pastore Mons. Giacomo Cirulli.
La programmazione delle celebrazioni e dei momenti pastorali resi noti venerdì scorso sui social diocesani e affissi nelle parrocchie risponde all’esigenza e al progetto di unità individuato da Papa Francesco per queste Chiese dell’alto casertano (in Italia cresce il numero di esperienze simili), le prime due unite in persona episcopi, la terza in amministrazione apostolica: il cammino sinodale della Chiesa universale e della Chiesa italiana, per le Comunità affidate a Mons. Cirulli si sta traducendo in occasioni che quotidianamente riuniscono storie, tradizioni, valori, esperienze pastorali, pratiche di religiosità popolare e fede matura nelle diverse occasioni di incontro tra il Vescovo, il clero, i laici.

Statio e Lectio divina: “Con la fede si entra nell’amicizia con il Signore”
Il lavoro congiunto degli Uffici liturgici con il supporto degli Uffici per le Comunicazioni, mette a disposizione dei fedeli momenti di preghiera, di ascolto, di conoscenza, di approfondimento teologico e culturale: statio e lectio divina sono le formule individuate per l’itinerario quaresimale che vedrà il Vescovo presente in tutti e tre i territori diocesani nelle Cattedrali, chiese parrocchiali e rettorie che ospiteranno i momenti pastorali. Entrambe sono esperienze che riconducono alla Chiesa più antica unendo la tradizione che ha guidato per secoli il cammino dei credenti all’attualità che si traduce nella scelta di nuovi linguaggi e si fa interprete dei segni dei tempi in cui si inscrive la storia dell’umanità oggi.

La statio, che prevede l’itinerario da una chiesa all’altra del medesimo comune, vedrà coinvolta la vita pubblica del luogo che il Pastore percorrerà pregando insieme ai fedeli; al raduno dei fedeli segue l’inizio della liturgia, poi la processione accompagnata delle litanie dei Santi (è la Chiesa universale che accompagna i fedeli nel cammino quaresimale) e l’arrivo nella chiesa dove sarà celebrata la messa. Il valore della condivisione e della partecipazione collettiva sarà curato anche sotto l’aspetto puramente mediatico in occasione di ogni Lectio divina dedicata ogni volta alla Passione di Cristo secondo i quattro Vangeli e l’epistolario paolino: oltre a trasmettere in diretta facebook la meditazione dei relatori, l’appuntamento sarà preceduto da una presentazione storico-artistica del luogo/chiesa ove si terrà la catechesi.

Un tempo di carità: in aiuto alle popolazioni terremotate di Turchia e Siria
Si tratta di un percorso che provoca la fede, sollecita “un cammino di più intenso allenamento spirituale” (Benedetto XVI, Messaggio per la quaresima 2009) e pertanto chiede come risposta a questa intimità con Dio un’autentica esperienza di carità: perché “Con la fede si entra nell’amicizia con il Signore; con la carità si vive e si coltiva questa amicizia. La fede ci fa accogliere il comandamento del Signore e Maestro; la carità ci dona la beatitudine di metterlo in pratica (Benedetto XVI, Messaggio per la quaresima 2013, n.2). L’impegno che il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli chiede ai fedeli delle tre Diocesi si pone in linea con quello Chiesa Cattolica Italiana che ha previsto per il prossimo 26 marzo una colletta straordinaria in tutte le chiese da destinare alle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto lo scorso 6 febbraio (la quaresima del 2022 ha visto le Diocesi impegnate nel sostegno economico della popolazione ucraina). È possibile già dall’inizio della Quaresima raccogliere le offerte che successivamente le parrocchie invieranno alle Caritas diocesane che destineranno le risorse per le emergenze in corso secondo le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana.

Per approfondire sul significato della Lectio divina e sulle Stationes quaresimali, clicca:
Lectio divina: cos’è? a cosa serve?
Le “stationes” quaresimali nella tradizione della Chiesa