Nella giornata di Venerdì 22 gennaio, alle ore 19.00, nel pieno rispetto, naturalmente, delle imprescindibili norme sanitarie vigenti in questo difficile e delicato momento storico profondamente segnato dall’emergenza pandemica, presso il salone dell’Episcopio di Teano, si è tenuto un incontro tra la Direzione e gli operatori della Caritas Diocesana e il Vescovo, S.E. Mons. Giacomo Cirulli.
Di grande impatto, sul piano emotivo, per tutti i presenti, è stato il discorso introduttivo tenuto dal Vescovo, nel quale egli ha parlato della sua esperienza come malato di Covid e della successiva guarigione. In particolare, egli ha esteso i ringraziamenti per le preghiere ricevute, anche al gruppo della Caritas. Dalle sue parole è emersa, appunto, la testimonianza della forza della preghiera e della fiducia nell’amore di Dio.
«Il Signore – afferma il Vescovo – ha deciso che io provassi questa terribile esperienza sulla mia pelle. Così sarai capace, avrà pensato, di condividerla fino in fondo con tutti coloro che la stanno soffrendo. Da questa esperienza ho guadagnato molto e, in quest’ottica, di tutto ciò che ho vissuto, prossimamente si potrà leggere. La mia testimonianza sarà pubblicata sul sito della Diocesi; quella sarà la fonte ufficiale. È giusto che io condivida con tutte le persone quest’esperienza che il Signore ha voluto farmi vivere. Vi ringrazio per le vostre preghiere. Le preghiere dei tanti, a un certo punto della malattia, sono state per me, l’unico legame con la vita. Ho capito ancor di più il valore della preghiera».
Dalla sua esperienza individuale, successivamente, Sua Eccellenza, ha posto le basi per una riflessione più ampia. Relativamente al fatto che quando ci si rivolge al Signore, la preghiera d’intercessione, si configura come dono e impegno: «Quando qualcuno vi dice “prega per me”, tenete presente che è un invito di un’importanza enorme. Pregate, poiché il Signore ascolta sempre le vostre preghiere e decide per il Bene».
Un ringraziamento ulteriore ai componenti dell’Ufficio Caritas Diocesano, il Vescovo, lo ha riservato per il lavoro svolto in questi mesi particolarmente difficili segnati dalla pandemia. Un lavoro, quello della Caritas, in linea con ciò che è stato fatto in precedenza. Aiuto ai poveri e ai bisognosi, le cui difficoltà sono acuite in maniera esponenziale dai tanti mesi, ormai, segnati dall’emergenza sanitaria.
L’operatività della Caritas ha avuto nella capacità di dare delle risposte immediate il suo maggiore punto di forza. Nel pieno rispetto delle regole sanitarie ad oggi vigenti, naturalmente, ma La Caritas, nel sostegno ai bisognosi, non si è mai fermata. In questo, ancora una volta, il Vescovo ha posto l’accento sull’idea di fondo connessa a tutte le attività dell’Ufficio Caritas Diocesano: «”Fare Caritas” significa radicarsi sul territorio, comprendere le necessità delle persone nella loro dimensione spirituale e materiale. Per adempiere a questo scopo, di fondamentale importanza è la figura dei sacerdoti che operano in quel determinato territorio. Ogni tipo di attività portata avanti dalla Caritas ha come punto imprescindibile la conoscenza sacerdotale di un determinato luogo. I terminali sul territorio sono i parroci. A loro si richiede la conoscenza dei reali bisogni dei parrocchiani”.
Le attività della Caritas, come si evince da questo principio fondante, ribadito ancora una volta dal Vescovo, hanno nei parroci che operano sul territorio, l’imprescindibile punto di riferimento.
Ampio spazio, nell’incontro, è stato dato alla prossima apertura sul territorio diocesano di strutture mirate alla Carità e all’Accoglienza. Strutture ubicate nelle città di Mignano Montelungo e Pignataro Maggiore, quasi al completo per quanto concerne le finiture dei lavori e che in un futuro ormai imminente saranno operative. Esse andranno a configurarsi come un ulteriore aiuto che la Chiesa offre alle istituzioni mondane nel sostegno ai poveri e ai bisognosi.
Punto finale all’O.d.G. è stato riservato alla prossima partenza dei centri di ascolto. Il centro di ascolto andrà a configurarsi come il fulcro del raggio d’azione della Caritas, quindi sarà, prossimamente, oggetto di approfondimenti dettagliati. Di questo importantissimo servizio, nelle prossime settimane, sarà resa nota la ramificazione territoriale e, data la grandezza del territorio diocesano, si renderanno necessari almeno sei centri di ascolto. Saranno un utile strumento per intercettare, ancor di più, i reali bisogni delle persone e per dar loro risposte concrete.
Antonio Picozzi
Membro dell’Equipe diocesana dell’Ufficio Caritas